mercoledì, dicembre 26, 2007

Deroga per l'hotel S.Carlo a Molina: chiesta la revoca della delibera

In merito al progetto di ampliamento dell'hotel S.Carlo a Molina, abbiamo presentato una opposizione alla Giunta comunale per chiedere che venga ridiscusso il problema in consiglio comunale e revocata la delibera che ha autorizzato la deroga urbanistica per l'ampliamento dell'albergo. L'opposizione ha raccolto in pochissimi giorni (occorreva presentarla entro il 21 dicembre) oltre 30 adesioni.
Purtroppo questo è l'unico ricorso amministrativo che la legge ammette contro il provvedimento assunto nel consiglio comunale del 5 dicembre scorso. Ora attendiamo la risposta della Giunta di Molina.
Riportiamo il testo dell'opposizione:
"I sottofirmati, con la presente opposizione, chiedono la revoca della delibera di cui all’oggetto, per i seguenti motivi:
PREMESSA
L’hotel San Carlo è situato in un contesto di grande valenza paesaggistico-ambientale e culturale della Valle di Ledro. E’ stato costruito alla fine degli anni ‘60 su una stretta porzione di terreno posta fra la S.S. 240 e il lago di Ledro, a ridosso del Ponale e dell’area archeologica delle palafitte. Nel 1986 la Pretura di Riva, con propria sentenza riconosceva acquisita per usucapione la parte di edificio (e di pertinenza) costruita sul lago, Comune Catastale e amministrativo di Pieve di Ledro.
Attualmente l’edificio è contraddistinto dalla P.ed. 309 C.C. Molina di mq. 500 e dalla P.ed. 374 C.C. Pieve di Ledro di mq. 697.
La proprietà ha in uso dal Demanio dello Stato-ramo strade, a titolo precario, uno “spazio verde” di mq. 490, posto fra l’hotel e la sede della Pro-Loco.
PREVISIONI PRG
L’hotel San Carlo ricade sia su Molina che su Pieve, in “zone alberghiere”(art. 10 N.d.A.) in cui è ammessa una densità di 2,00 mc/mq., una altezza di 12,00 ml e una distanza dalle strade e dai confini di 5,00 ml. Ricade in “zone di protezione-ambiti di pertinenza lacuale”(art. 11 n.d.A.) dove è ammessa la manutenzione ordinaria, straordinaria, la ristrutturazione e risanamento senza aumenti volumetrici di alcuna entità. Ricade in “fascia lago” del PUP in cui non è consentito l’aumento della ricettività.
DEROGA URBANISTICA
Dalla delibera risulta che la deroga riguarda l’ampliamento dell’hotel San Carlo, ben oltre il limite di zona. L’attuale edificio ha una cubatura di 3.071,49 mc. con una densità di mc/mq 2,58. L’ampliamento richiesto pari a 1.209,97 mc. comporta un incremento del 39%, per un volume complessivo di mc. 4.281,46, una densità di mc/mq 3,57 e una altezza massima di 14.30 ml. (3,30 ml.in più rispetto all’esistente), 16,30 ml. al colmo. La ricettività rimane invariata in 42 posti letto.
CONTENUTI DEL PROGETTO IN DEROGA
Il progetto approvato con soli due voti favorevoli dalla Commissione Edilizia Comunale, era stato autorizzazione dalla Commissione comprensoriale per la Tutela paesaggistico-ambientale il 01.08.2006. La stessa Commissione, con precedente provvedimento di diniego di data 18.10.2005 non aveva concesso l’autorizzazione ad un progetto molto simile e il relativo diniego era stato confermato dalla Giunta provinciale con delibera n. 496 di data 17.03.2006. In particolare la delibera della Giunta provinciale cita, che “fra le due aree di palafitta, di interesse archeologico, davanti al museo, lungo la sponda del lago, all’imbocco del torrente Ponale, il peggioramento irreversibile dell’assetto paesistico che si determinerebbe, causerebbe danni molto gravi all’immagine dei luoghi stessi… Sotto il profilo tipologico, la struttura verrebbe appesantita con soluzioni fortemente ingombranti e prive di valore architettonico, mentre dovrebbe essere trattata con criteri di restyling, eventualmente accentuando, la riconoscibilità delle porzioni di edificio destinate a ristorante, bar, addizioni del tutto marginali in termini quantitativi, ma certamente evitando la sopraelevazione dei corpi di fabbrica e la realizzazione , all’esterno del vano asensore., La normativa per altro molto restrittiva, consentirebbe deroghe, ma queste vanno però limitate al minimo assolutamente necessario, a ritoccare il volume attuale, in una situazione in cui l’aumento della sagoma è incompatibile con i criteri di tutela paesaggistica, essendo l’area del contesto, prospiciente il lago e di interesse archeologico, storico, culturale, ambientale”.
Dal progetto allegato alla deroga, si rileva fra l’altro che l’hotel occupa, già da ora, sul lato fronte strada, una striscia di proprietà Demaniale dello Stato-ramo strade (“verde pubblico” del PRG), sul lato sud una parte dell’alveo del torrente Ponale (P.f. 891/1 C.C. Molina “aree di tutela archeologica” del PRG), del Lago (p.f. 851/1 C.C. Pieve di Ledro-“laghi” del PRG) facente capo al Demanio-acque e una consistente porzione della p.f. 882 C.C. Molina di proprietà del Comune (“verde pubblico” del PRG). Il tutto con opere, pavimentazioni e arredi di vario tipo, che si intendono in gran parte rinnovare.
Il progetto individua per gli ampliamenti volumetrici, spazi di parcheggio (n. 9 posti auto), ai sensi dell’art. 73 della L.P. 22/91, su parte della strada demaniale S.S.240 (p.f. 1120 C.C. Molina), con nuove pavimentazioni e trasformazioni.
CONSIDERAZIONI SUL PROGETTO IN DEROGA
Il progetto approvato dalla tutela il 01 agosto 2006, non è sostanzialmente diverso dal precedente e risulta in contrasto con quanto stabilito dalla Giunta provinciale nella delibera n. 496 di data 17 marzo 2006, per quanto riguarda il volume, la sagoma e le scelte formali.
MOTIVAZIONI DI MERITO E DI LEGITTIMITA’
La delibera di deroga risulta sostanzialmente carente, formalmente non corretta e pertanto illegittima, per i seguenti motivi:
-1) il provvedimento pur essendo riferito alla P.ed. 309 del C.C. Molina, non precisa specifiche volumetrie, parametri e altezze da cui si doveva derogare rispetto alle previsioni del PRG di Molina. I dati urbanistici (4.281,46 per una densità di mc/mq 3,57), sono riferiti all’immobile nella sua interezza, comprensiva della parte ricadente sul Comune Amministrativo di Pieve di Ledro. Questo, pur avendo una sua logica in una preliminare trattazione, non risulta corretto dal punto di vista urbanistico e ai fini dell’art. 105 della L.P. 22/91 in materia di deroga.
Da una sommaria verifica, risulta, che l’indice di copertura riferito alla P.ed.309 ricadente sul Comune di Molina, è di circa 4,50-5,00mc/mq., di molto superiore a quello indicato in delibera di mc/mq 2,58, “spalmato” sull’intera proprietà (P.ed. 309 del C.C. Molina e P.ed. 374 C.C. Pieve di Ledro).
La delibera è pertanto viziata da una errata rappresentazione della realità oggetto di deroga.
2) dal provvedimento non risulta che l’ampliamento di 1.209,97 mc. (incremento del 39%), viene concesso in deroga anche alle “zone di protezione-ambiti di pertinenza lacuale”, dove ai sensi dell’art. 11 n.d.A. è ammessa “la manutenzione ordinaria, straordinaria, la ristrutturazione e risanamento senza aumenti volumetrici di alcuna entità”.
La previsione di zona, che non concede ampliamenti volumetrici, risulta vincolante e pertanto mantiene la sua efficacia.
3) dal provvedimento non risulta che sia stato acquisito il benestare dalla Provincia o chi per essa:
- per costruire l’ascensore ad una distanza dalla strada statale 240 (circa 1,00 ml) inferiore a quella consentita e per realizzare gli ampliamenti in sopraelevazione (ml.3,30) a confine (0,10 ml.) con la stessa;
- per realizzare gli ampliamenti sul lato sud dell’hotel, ad una distanza di circa 3,00 ml. dalla p.f. 891, area dell’alveo del torrente Ponale, tra l’altro individuata nel PRG come “aree di tutela archeologica”;
4) non risulta che il Comune di Molina abbia dato il suo consenso a realizzare gli ampliamenti sul lato sud dell’hotel, a 3,00 ml. dal confine con la p.f. 882 di proprietà dello stesso Comune;
5)- non risulta che la Provincia o chi per essa, abbia dato il proprio benestare all’occupazione e trasformazione di parte della p.f. 1120 C.C. Molina, S.S. 240, per la ricavare nuovi posti macchina.

Una seria trattazione dell’argomento in oggetto, doveva essere preceduta da una corretta analisi dello stato reale dell’hotel San Carlo, dato che dalla documentazione presentata dai proprietari, risulta che lo stesso occupa consistenti porzioni di proprietà pubbliche (sul lato fronte strada, una striscia di S.S. 240, sul lato sud una parte dell’alveo del torrente Ponale-P.f. 891/1 C.C. Molina, del Lago-p.f. 851/1 C.C. Pieve di Ledro e una consistente porzione della p.f. 882 C.C. Molina di proprietà del Comune. Beni individuati dal PRG con destinazioni di rilevante interesse pubblico, che ora vengono ulteriormente trasformati e asserviti ad una proprietà privata, con la totale complicità dell’Amministrazione comunale.
La presente deroga, ha lo scopo di defraudare l’intera collettività, non solo di un valore paesaggistico di particolare importanza per la Valle, ma di beni pubblici di rilevante valenza ambientale e culturale.
PER I MOTIVI SOPRAESPOSTI E NELL’INTERESSE PUBBLICO, I SOTTOFIRMATI CHIEDONO LA REVOCA DELLA DELIBERA DI DEROGA IN OGGETTO"

lunedì, dicembre 24, 2007

Consiglio comunale il prossimo 28 dicembre 2007

E' convocato per il prossimo 28 dicembre alle ore 20.30 il consiglio comunale di Molina di Ledro.
All'ordine del giorno il bilancio di previsione per l'anno 2008 e la proposta di approvazione di un nuovo regolamento per l'ICI

Deroghe urbanistiche: avanti tutta

Nel consiglio dello scorso 5 dicembre i principali punti all'ordine del giorno erano rappresentati dalle proposte di due deroghe urbanistiche. Una per il campeggio al sole in località Besta per poter costruire due complessi di bungalow per ricavarne sei appartamenti che di fatto rappresentano delle seconde case costruite in fascia di rispetto lacuale. L’altra per l’ampliamento dell’hotel S.Carlo che passerà dagli attuali circa 3000 metri cubi a oltre 4.200 e verrà alzato mediamente di circa 2,5 metri (un piano in più).
Le deroghe sono state approvate da una maggioranza che si è mostrata molto compatta. Sulla prima deroga l’unico voto contrario è stato quello del nostro gruppo, gli altri hanno votato tutti a favore. Sulla seconda, oltre al nostro gruppo hanno votato contro anche due esponenti della lista civica (Zecchini e Demadonna) mentre l’altro presente (Morandi) ha votato con la maggioranza.
Per l’hotel S.Carlo ora la palla passa al comune di Pieve di Ledro che a sua volta dovrà approvare la deroga, dato che l’albergo in questione è realizzato per metà sul comune di Molina e per metà sul comune di Pieve. (in quanto il lago è territorio amministrativo di Pieve di Ledro).Se anche Pieve dirà di si il progetto andrà avanti con il suo iter (la commissione tutela del paesaggio lo ha già approvato con un solo voto contrario) ed è probabile che quanto prima inizieranno i lavori. Dal canto nostro vedremo di fare tutto il possibile per bloccare questo ulteriore scempio ambientale realizzato sulle rive del lago in un punto di naturale pregio naturalistico. Purtroppo la deroga non ha bisogno del nulla osta della Provincia in quanto a decidere è solo il Comune. E l’amministrazione comunale di Molina, dimostrando una volta di più la propria miopia, come detto, ha già deciso.

venerdì, novembre 30, 2007

Consiglio comunale il 5 dicembre 2007

E' convocato per mercoledì 5 dicembre alle ore 20:30 il consiglio comunale di Molina di Ledro.

Fra gli argomenti all'ordine del giorno spiccano due deroghe urbanistiche.

La prima riguarda la realizzazione di 6 bungalow (divisi in due blocchi) nel campeggio al sole di Besta.

La seconda è invece collegata alla richiesta di ristrutturazione e ampliamento dell'hote S.Carlo. I lavori prevedono un aumento di volumetria e l'innnalzamento dell'edificio di circa 4 metri. L'hotel S.Carlo si trova in una zona estemamente delicata dal punto di vista paesaggistico e ambientale essendo proprio sulla riva del lago dove è stato costruito negli anni 60 . La concessione della deroga porterebbe ad un intervento di forte impatto sull'ambiente.

Vedremo se il consiglio comunale avrà più a cuore gli interessi particolari di pochi, piuttosto che il rispetto dell'ambiente e del lago.